Seconda tappa - PugliaSlowTour: Chiesa del Barsento - Monte del Sale - San Leonardo - Alberobello
Durante la notte è piovuto un po’ e l’aria è frizzante. Alle 8.30 ci siamo tutti: ci sono anche Alessandro e Maurizio, due fratellini di 10 e 6 anni.
Non vedono l’ora di salire sulle bici, ma Maurizio è troppo piccolo e lo sistemiamo in un seggiolino sul retro della bici del papà. Maurizio è felicissimo.
Prima di pedalare, ci godiamo la bellezza della chiesa del Barsento. La località Barsento si estende tra i territori dei comuni di Alberobello, Noci, Putignano e Castellana Grotte. Il toponimo Barsento, di origine messapica, significa che è alto, forte. L´origine del toponimo e il ritrovamento di reperti archeologici, hanno ricondotto l´origine del sito al periodo preellenico.
Il villaggio si accrebbe in epoca romana. Lo storico Domenico Morea, nel 1892 dedusse, dall´analisi di antiche pergamene, che il casale era inserito lungo la Via Barsentana, al crocevia delle strade provenienti dalla città di Taranto e dai vicini centri di Conversano e Monopoli. Secondo alcuni storici locali, il casale sarebbe andato distrutto tra il nono e l´undicesimo secolo. Unica testimonianza rimasta è la chiesa di S. Maria e l´annesso presunto monastero, ma anche sulla loro origine vi sono svariate ipotesi.
Oggi, la chiesa di S. Maria di Barsento mostra una facciata cuspidata, dotata di un´unica porta d´ingresso preceduta da un protiro quadrangolare, probabilmente risalente al quattordicesimo-quindicesimo secolo, chiuso lateralmente e coperto da un tetto a conversa. Sia i tetti spioventi a doppia falda delle navate sia quello del protiro sono ricoperti da chianche. Il prospetto termina con un piccolo campanile a vela, tipico dell´architettura religiosa rurale pugliese. Tre piccole absidi mostrano un rivestimento semiconico, voltato con la tecnica delle coperture a trullo. Esse guardano ad est: eccolo il Canale di Pirro!
Con gli occhi pieni di tanta bellezza, ci mettiamo in sella e pedaliamo tra le contrade di San Leonardo e Vaccai della Contessa, tra trulli e querce.
Dopo 5 km giungiamo ad un tratturo non asfaltato che ci conduce ai trulli del B&B Lunalì – Az- agricola Malvisto. I proprietari, la famiglia Giura, ci accolgono nel loro paradiso.
Tutto profuma di menta e rosmarino…anche il loro olio biologico! La signora Stella ha preparato l’occorrente per una degustazione del proprio olio EVO, prodotto da diverse cultivar: Cima di Mola, Cima di Melfi, Ogliarola e Leccino. Lo assaggiamo tutti: è ottimo!
Parliamo delle varie caratteristiche che un olio extravergine deve avere: è una lezione di pugliesità vera!
Ma la signora Stella ci ha fatto un’altra sorpresa: ha appena sfornato due teglie di focaccia…che bontà!
La bici ci chiama e ci rimettiamo in sella in direzione Alberobello. Superiamo i binari delle ferrovie sud est e in un baleno siamo al Trullo Sovrano della città UNESCO.
Migliaia di turisti ci attorniano mentre parliamo della storia della celebre Sylva Arboris Belli.
Proseguiamo costeggiando il Santuario dei Santi Medici, il corso, il Belvedere e poi il rione Aia Piccola. Qui incontriamo i figuranti dell’Ass.ne ARTECA, Associazione per il Recupero delle Tradizioni E della Cultura di Alberobello. Ci sembra di vivere negli anni ’30 tra balli e versi in dialetto.
Arriviamo al rione Monti e precisamente a Monte Gabriele. Scendiamo in un antico frantoio ipogeo oggi trasformato in un rinomato ristorante: buon pranzo domenicale a tutti innaffiato da un ottimo vino rosso bio!